Succede che, ci dobbiamo mettere a dieta e incuriositi e affascinati dalle nuove tendenze, ci lasciamo guidare più dalla moda del momento invece di rivolgerci ad un professionista. Innanzitutto non esiste la dieta perfetta, quella migliore di tutte le altre. Per esempio: la dieta Chetogenica prevede un 10% di carboidrati, è normoproteica 15-20% di proteine e ad alto contenuto di grassi. Si stimola il metabolismo all’utilizzo dei grassi invece che dei carboidrati. Si ottengono molti effetti positivi che facilitano il dimagrimento, ma, e c’è sempre un ma, ci sono anche degli svantaggi! Tra questi l’aumento di carico di lavoro, e un possibile effetto tossico, sui reni e fegato. Possibile ipoglicemia e ipotensione ma anche insonnia, confusione mentale e tachicardia. La dieta a Zona, invece, riduce l’apporto di carboidrati e aumenta l’apporto proteico, permettendo un equilibrio ormonale tra insulina e glucagone, prevede la distribuzione dei macro nutrienti in 40% carboidrati 30% proteine e 30%grassi. Questo permette un equilibrio ormonale tale da permettere una riduzione del grasso corporeo, un aumento della massa magra e riduce le patologie correlate alla sindrome metabolica, resistenza insulinica, diabete di tipo 2, obesità. Di contro abbiamo la troppa complessità nella formulazione, la difficoltà di seguirla nel lungo periodo, la necessità di integrazione e l’apporto di carboidrati basso specie negli sport di resistenza. E il Digiuno Intermittente? Ne esistono diverse varianti, quella più nota, 16:8, consiste nel digiunare 16 ore e mangiare durante le restanti 8 ore. Oppure 5:2, dove si scelgono 5 giorni con regime alimentare bilanciato e 2 giorni di digiuno, dove sono permesse verdure non amidacee. I vantaggi sono numerosi, il digiuno produce una risposta riparativa e rinforzante dell’organismo e il cambiamento del profilo ormonale favorisce la mobilitazione dei grassi e si ha una diminuzione dell’insorgenza di malattie di origine metabolica. Tutto bene, dunque? No! A seguito del digiuno, per compensare la carenza energetica, potrebbe seguire un’eccessiva assunzione di calorie cadendo nell’esagerato consumo di cibo spazzatura. Ne potrebbe nascere una problematica sul piano comportamentale che può portare a perdere il controllo sull’alimentazione. Infine spicca, bilanciata e in grado di apportare benessere e salute, la dieta Mediterranea! Più che un regime nutritivo uno stile di vita che, basandosi su una piramide alimentare ben precisa, fornisce indicazioni su come combinare gli alimenti e in quali quantità assumerli. Nella dieta si segue l’apporto bilanciato dei macronutrienti dove vengono riparti i carboidrati 45-60%, le proteine 10-12% e i grassi 20-30% con una percentuale di quelli saturi inferiore al 10%. Si dimagrisce con un deficit calorico, cioè assumendo meno calorie di quante se ne consumano a riposo. Quali sono i problemi? Quello di abbondare con i carboidrati, di scegliere alimenti troppo calorici e porzioni eccessive non rispettando, così, il deficit calorico adeguato. In definitiva, qual è la dieta giusta da scegliere? Innanzitutto bisogna scegliere un nutrizionista! È il professionista che, dopo opportuna e attenta valutazione individuale, anche in base alle analisi del sangue e delle patologie presenti, darà le giuste e valide indicazioni per una dieta equilibrata e adatta al nostro fisico. Una dieta personale fattibile, facile da gestire, da portare avanti nel tempo e adeguata ai nostri obiettivi e al nostro stile di vita. Ecco perché, scegliere il “fai da te” non è mai la scelta giusta!
DIETA CHETOGENICA, A ZONA, DIGIUNO INTERMITTENTE, DIETA MEDITERRANEA, QUALE SCEGLIERE?
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